lunedì 24 dicembre 2007

CI SIAMO




Auguri per tutto!!

sabato 15 dicembre 2007

LADYROSE




Venerdì notte ore 00.30, interland milanese, io e Cek abbiamo le idee chiare, nessuno dei due ha dubbi. Finalmente il chiaro ritorno agli anni '80 si sta materializzando.


Girovaghiamo un tot, lui non si ricorda bene la giusta traversa, io non lo rimprovero perché si sa, nella squallida e immensa periferia di Milano tutte le strade sembrano uguali.


Ma.... eccolo, il locale è proprio davanti a noi...ci siamo!


All' entrata sentiamo uno strano accento straniero, poi capiamo....sono i buttafuori.


Entriamo subito, nessuna attesa, scalinate che portano alla cassa dove ad attenderci c'é una "shura" infreddolita che si strofina le mani e con voce sicura ci dice: _10 euro ragazzi!


Ok le dico e spostando una tenda nera entriamo.


Luci psichedeliche, macchina del fumo, si balla sul palcoscenico rialzato e in pista a ritmo di darkwave-ebm-industrial-neofolk-gothic e classicglamour '80 naturalmente, età media 20-25 anni, anche se non è difficile incontrare qualche nostalgico romantico attempato.


Facciamo un giro nel locale...non ho nemmeno il tempo di ambientarmi un po' che mi ritrovo tra le dita un Negroni doppio e Cek con un ghigno già malefico!


Dopo una breve sosta su un divanetto per tracannare almeno metà del surrogato anche il cervello comincia a percepire meglio la musica e di conseguenza anche le gambe cominciano a scalpitare....ci alziamo contemporaneamente e incominciamo a ballare.


Purtroppo l'età c' è e il giorno lavorativo alle spalle si fa sentire. Quindi tutti e due, dopo una 30ina di minuti abbandoniamo il ballo sfrenato e mettiamo corpo e anima a riposo.


Ma è proprio qui che i miei occhi e il mio cervello si attivano e cominciano a fare delle constatazioni.


Quindi mi chiedo osservando e ragionando in quel "ambient" perché nonostante passino i tempi, le generazioni, i governi e il mondo cambi, ci siano ancora queste persone che si vestono con abiti neri, pizzi, merletti, stivali e anfibi, chiome colorate di rosso, blu e di verde, tatuaggi e piercing.


Riflettiamo allora.


Il movimento dark è nato dalle ceneri di quello punk, dopo la “rivoluzione” musicale, culturale e di costume di quest’ultimo. Pessimismo cosmico ad oltranza, metabolizzazione dello slogan punk “no future” con il quale si è costruito un vero e proprio stile di vita.


I tempi ora sono cambiati, la rivoluzione punk è lontana, come sono cambiati i moventi che portano taluni ad immergersi nell’affascinante universo dark, l’unico filo conduttore che lega la generazione post-punk degli anni ’80 a quella attuale (forse) è la musica. Ma anche qui bisogna fare le debite precisazioni, se la musica “dark” degli anni ’80 era influenzata principalmente dal punk (vedi gruppi quali: Joy Division, Damned, The Cure, Stranglers ecc…) o al massimo dal Ziggy Sturdust/David Bowie degli anni ’70 (che non poco influenzò i Bauhaus di Peter Murphy) o ancora dalla prima elettronica dei Kraftwerk (che ispirò gruppi come i Depeche Mode) o all’utilizzo che ne facevano tutti i gruppi della scuderia della mitica etichetta dalle copertine patinate 4AD (Dead Can Dance, Cocteau Twins, This Mortal Coil, Wolfang Press, Nodern English, Clan of Xymox, Xmal Deutschland ecc…), ora i riferimenti musicali sembrano diversi,e se da una parte resistono i classici ’80 del genere, ascoltando la “nuova generazione musicale dark” notiamo le influenze più impensabili e disparate: la techno più oltranzista, il folk (ribattezzato neo), ma anche e soprattutto un certo tipo di “gothic metal”.
Come nella musica così nella moda i riferimenti estetici sono cambiati, se i primi dark vestivano in maniera semplice e debitrice della ‘non moda’ punk, ora i ‘nuovi dark’ appaiono e vestono in maniera più sofisticata: stivali ‘fetish’ alti con zeppe e tacchi da 10-12 cm, collari, gonne con spacchi vertiginosi, calze autoreggenti in pizzo o a rete, corpetti e bustini, tute attillate in vinile chiuse da fibbie e/o cerniere (segno dei tempi sono i nuovi materiali sintetici in ogni loro variante e trattamento), trucco pesante, capelli ‘crestati’ e rasati coloratissimi, una moda unisex nel vero e più puro senso della parola.


Ecco, quindi questo è quello che abbiamo visto, sentito e poi discusso con CeK, che mi ha dato perfettamente ragione, programmando al più presto un imminente ritorno!!


domenica 9 dicembre 2007

EMOZIONI DAL VIVO






Sabato sera ascolto e vedo il concerto dei Subsonica.


Dachtforum Milano.


Sono diversi anni che non li ascolto piu' dal vivo.


Si, credo che l'ultima volta i faccini arrotondati e la panzetta non facessero parte del loro repertorio.....sarà per quello che il color nero ha preso prepotentemente parte del loro look?


Chilo in piu' chilo in meno, il concerto è stato veramente entusiasmante!!


La scenografia, spettacolare, colpiva con fasci di luce e minimalismo piu' assoluto.


L’idea della griglia che sale e scende non è assolutamente male, anzi dava un’idea di virtuale del gruppo abbastanza suggestiva. Idea, questa già vista dal sottoscritto in un club Berlinese


(E-Werk) nella metà degli anni '90.


Mi ha colpito anche la formazione sul palco stile Kraftwerk, cioè tutti schierati sulla stessa linea dietro allo strumento e con un palco privo di casse, cosi' da poter dare la perfetta visibilità al pubblico e agli effetti di luce.


Le canzoni dalla prima all' ultima hanno fatto muovere tutti, anche se il suono non sempre era pulito, ma questo un po' me lo aspettavo. In un palazzetto non si puo' pretendere il TOP.


Il pubblico delle grandi occasioni c' era tutto, caldo e con la voglia di ballare!


Senza ombra di dubbio “Aurora sogna” è stato il mio pezzo preferito della serata.


Lo ricordo perchè, la mia fronte e le mie mani dopo grondavano dal sudore.


5 minuti di ballo sfrenato e sgomitate paurose, con il resto della ciurma.


Il gruppo spacca e anche tanto, i pezzi del disco nuovo sono tornati belli elettronici,


l’umanità è quella genuina che c’è sempre stata!